CICLO DI VITALA TECNICA DELLA CARDATURACardato GreenAside post

CICLO DI VITA

Per affrontare questo nuovo percorso la Camera di Commercio di Prato e il Consorzio per la Valorizzazione dei prodotti tessili cardati ha avviato una collaborazione con i ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che hanno elaborato il disciplinare per la misurazione del ciclo di vita del prodotto (LCA - Life Cycle Assessment) conformemente alla nuova metodologia PEF (Product Environmental Footprint) emanata dalla Commissione Europea a maggio 2013. Ne è emerso un disciplinare per la quantificazione e valutazione degli impatti ambientali lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti che costituirà uno dei primi esempi applicativi in Europa ad utilizzare un approccio semplificato di questa metodologia per facilitarne l’adozione da parte di piccole e medie e imprese appartenenti alla stessa filiera produttiva.

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Le fasi della lavorazione della lana rigenerata:

LA CERNITA
Gli indumenti usati (che arrivano da ogni parte del mondo) o i ritagli di confezione vengono suddivisi secondo la qualità e il colore. In alcuni casi viene effettuata anche la sfoderatura, per separare le fodere, le fibre diverse dalla lana, bottoni, cerniere, etc. degli indumenti. Una lavorazione molto importante nel ciclo del tessuto rigenerato dove sono fondamentali la mano e l’occhio dell’uomo.

IL CARBONIZZO
La carbonizzazione serve ad eliminare dalla lana tutte le impurità di origine vegetale. Il trattamento viene fatto con acido cloridrico a secco per gli stracci e i ritagli, mentre per le lane nuove la carbonizzazione è effettuata ad umido con l’impiego di acido solforico. All’uscita dalla macchina le lane subiscono una prima battitura per allontanare le particelle carbonizzate.

LA STRACCIATURA
Nasce da qui la lana rigenerata o “lana meccanica” attraverso la sfibratura degli stracci e il lavaggio: le due operazioni sono fatte in una vasca detta “lavaggione” dove gli stracci spinti dalla corrente d’acqua attraversano due coppie di cilindri con denti d’acciaio che li sfibrano. Sono lavorazioni complementari l’idroestrazione e l’essiccazione.

Tratto da “Il cardato pratese”
Di F. Magi e F. Ceccarelli, Prato 2002

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